Il Trovatore – Teatro Regio di Parma
Il Trovatore andato in scena al Teatro Regio di Parma è ad oggi un unicum: si tratta infatti della prima opera lirica in cui sia stata utilizzata per la prima volta l’AI per la creazione delle scenografie digitali. D-Wok ha voluto ancora una volta abbattere le barriere della tecnologia e dell’arte, e come in passato si è spinta dove altri non si erano spinti prima, dando vita ad una vera e propria scenografia digitale 3.0. L’esperimento è ben riuscito, e dopo un attento studio del software Midjourney si può direi di aver evidenziato almeno un aspetto negativo ed uno positivo. L’imprevedibilità: l’IA offre spesso soluzioni imprevedibili e non totalmente controllabili attraverso la programmazione; quindi, è essenziale piegare e adattare l’imprevedibilità del software alle esigenze creative del regista. Il timing: la realizzazione degli scenari con l’IA ha permesso di avere a disposizione in tempi più brevi molto materiale da valutare e poi utilizzare per i set digitali; a tempi più brevi corrisponde una maggiore quantità di contenuti visivi che devono ancora essere elaborati dalla mano dell’uomo per raggiungere la loro forma finale. Viene così confermato un caposaldo di D-Wok: la tecnologia è un mezzo a servizio della creatività umana, ma non può sostituirla.